Mani piedi bocca

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jazzia
view post Posted on 23/6/2012, 11:30




Mani piedi bocca, piedi bocca mani oppure bocca mano piede… sembra uno scioglilingua, invece è il curioso nome popolare dato ad una malattia esantematica frequente nei bambini. Per conoscere la sindrome “mani piedi bocca” (Hand, foot and mouth in inglese), cominciamo spiegando che per malattia esantematica si intende una condizione che porta alla comparsa di esantema, ossia un’eruzione cutanea di pustole, vescicole o bolle; come dice il nome stesso della malattia, nella mani piedi bocca l’esantema si concentra nel cavo orale, nel palmo delle mani e nella pianta dei piedi. La malattia ha generalmente decorso benigno, ossia tende di norma a guarire spontaneamente senza particolari complicanze. Non va confusa con la malattia piede bocca (o afta epizootica) tipica di ruminanti e suini.

Cause
La mani piedi bocca è causata da virus Coxsackie o, più raramente, da altri enterovirus. Risulta più frequente a cavallo fra estate ed autunno.

Sintomi
I primi segni della mani piedi bocca sono in genere una leggera febbre (in media 38.3°C), scarso appetito, sensazione di malessere e dolori addominali. La malattia esordisce quindi dopo 1-2 giorni con la manifestazione di macule rosse in bocca e sulla lingua di 4-8 mm che tendono spontaneamente a rompersi, causando dolorose ulcerazioni alle mucose che possono provocare difficoltà a mangiare; dopo 2 giorni compaiono quindi manifestazioni cutanee anche su mani e piedi per un periodo di alcuni giorni. Molto frequente è poi la comparsa di pustole anche sui glutei (sedere).

L’eruzione si concentra sopratutto sui palmi delle mani e piante dei piedi: anche in questo caso compaiono inizialmente delle macchie rosse di 2-10 mm che si trasformano in vescicole di un caratteristico colore grigio, sono ellittiche e presentano l’asse più lungo parallelo alle linee di tensione cutanea. In genere non provocano prurito, con occasionali eccezioni. La guarigione avviene spontaneamente in una settimana o poco più, raramente si osserva febbre alta, malessere, diarrea.

Trasmissione
La malattia non risulta particolarmente contagiosa, anche se in particolari condizioni come gli asili può essere facilmente trasmessa a più soggetti ed essere causa di piccole epidemie fra i piccoli ospiti della struttura; in generale i bimbi attorno al di sotto dei 10 anni risultano i più colpiti. Il contagio avviene per contatto diretto con secrezioni nasali, saliva (quindi starnuti, colpi di tosse o semplicemente parlando) di pazienti nella prima settimana di malattia o per contatto orale di feci di pazienti anche dopo un mese dalla guarigione. Dal momento del contagio trascorrono di norma da 3 a 6 giorni prima della comparsa dei sintomi. La malattia non può essere trasmessa da/a animali.

Pericoli e gravidanza
Di norma l’unico pericolo reale è la disidratazione se, sopratutto nel caso di lattante, questi rifiuta cibo e liquidi; in questo caso contattare immediatamente il pediatra. Molto raramente si associa un quadro di meningite.

Decisamente più importante deve invece essere l’azione di prevenzione verso donne in gravidanza, a possibile rischio di gravi complicazioni, anche se la relazione causa-effetto non è del tutto chiara.

In gravidanza infatti la malattia può avere un andamento molto subdolo, a volte i sintomi compaiono solo in epoca avanzata e non sono sufficientemente specifici da permettere una corretta diagnosi; è infine possibile la comparsa di un anasarca fetale (incremento del liquido negli interstizi con accumulo dello stesso in cavo addominale e/o nella cavità pleurica oltre che nel sottocutaneo) ed un incremento del volume del liquido amniotico con conseguenze molto gravi per il feto.

In caso di potenziale contagio è quindi indispensabile avvertire tempestivamente il ginecologo che potrebbe consigliare di eseguire frequenti controlli ecografici e di misurare periodicamente la febbre per evidenziare l’inizio dello sviluppo della malattia.

Più avanzata è la settimana raggiunta e, in genere, minori sono i rischi.

Cura
Non esiste cura specifica, è possibile somministrare, meglio se dietro consiglio del pediatra, paracetamolo (Tachipirina, Efferalgan, Sanipirina, …) per la febbre ed eventualmente rimedi locali per attenuare il dolore in bocca e facilitare l’ingestione di cibo e liquidi.

Prevenzione
E’ difficile consigliare azioni specifiche per prevenire l’insorgenza della mani piedi bocca, generalmente si consiglia semplicemente di lavarsi accuratamente le mani ed osservare con scrupolo le comuni norme igieniche. Il paziente già colpito dalla malattia rimane comunque sensibile agli altri ceppi responsabili della stessa.

Evitare di rompere le bolle limita la diffusione del virus.

Riammissione a scuola
In genere il bambino può tornare a scuola in seguito alla scomparsa della febbre mentre, nei casi degli asili nido, talvolta vi sono norme un pochino più restrittive.


Fonte www.farmacoecura.it
 
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